Perché tante disuguaglianze, rivalità, ambizioni e guerre mondiali? Secondo gli studiosi, le cause possono essere diverse: differenze geografiche, false tradizioni e identità storiche, gestione iniqua delle risorse comuni, visioni egocentriche e individualistiche dell’esistenza, rivendicazioni di presunta superiorità, falso vittimismo o fatalismo, mancanza di confronto e di coerenza con i propri principi.
Se tutti pagassero le tasse, affermano gli esperti, il Belpaese non sarebbe costretto a presentarsi ogni tanto a Bruxelles con il più enorme cumulo di debiti. Se solo si evitasse l’accumulo di tanti rifiuti e sprechi! C’è da restare sorpresi nel rilevare come, nel racconto evangelico, il padrone (il Signore del cielo e della terra) – chiedendo conto dei talenti affidati a ciascuno (Mt 25, 14-30) – colga l’inadempienza proprio di chi aveva ricevuto un solo talento.
“E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre: là sarà pianto e stridore di denti”. Un rigore eccessivo che va inteso nel linguaggio iperbolico del tempo. Ciò non toglie l’importanza di tale accento: il grave danno di chi con molta leggerezza, come ci si diceva quando eravamo bambini, “ruba il pane ai genitori e i giorni al Padre Eterno”. Ognuno deve contribuire, secondo le sue sia pure minime capacità, al bene (materiale e morale) di chi non ha niente. Così il mondo sarebbe diverso!
Don Gerardo Capaldo