L’ORA DI RELIGIONE: UNA NECESSITÀ IN OGNI SCUOLA

«Un’ora di lezione può cambiare la vita», così scrive Massimo Recalcati nel suo libro L’ora di lezione. Potrebbe apparire presuntuoso pensarlo ma se non lo facessi, se non entrassi in classe ogni volta con questa convinzione sarei come il protagonista di un racconto triste, senza speranza.

L’ora di IRC, oggi più del passato è necessaria, perché oltre a richiamare a quegli elementi costitutivi della cultura italiana ed europea, che storicamente si fonda sul Cristianesimo, affronta temi attuali ed urgenti, come l’accoglienza, la diversità, la conoscenza dell’altro, il rispetto e l’importanza delle regole, la necessità di un’introspezione di cui gli studenti necessitano. Le persone che i docenti oggi si trovano davanti agli occhi sono ragazze e ragazzi sensibili, che si pongono tante domande, sono alla ricerca di un senso, sono alla ricerca del giusto, alla ricerca smodata della bellezza più che del bello ma tutto questo è quasi sempre nascosto inconsapevolmente da una durezza inziale che si manifesta come disinteresse per una disciplina, ingiustamente considerata da alcuni “di parte”.

La mia piccola esperienza di docente in un Liceo di Avellino “P.E. Imbriani” mi fa prendere ogni giorno sempre più consapevolezza di come sia necessaria questa disciplina e me lo confermano gli occhi dei ragazzi che talvolta ti fissano, ti cercano, ti interrogano, reclamano attenzione, ti dicono “esisto anche io; anche io sono capace di provare sentimenti belli”. Sì, l’ora di Religione serve e servono insegnanti gioiosi e consapevoli della “sacralità” del proprio compito, perché ciascuno di noi è chiamato a vivere il proprio essere docente in modo profetico.

don Antonio Fucci

vicedirettore Ufficio diocesano per la Scuola – Insegnanti di Religione Cattolica